Badia a Passignano
Committente
Congregazione Vallombrosana
Anno
2017 - 2018
Locazione
Badia di San Michele a Passignano
La storia della fondazione di Badia a Passignano si perde in tempi remoti. Se le prime testimonianze negli archivi del monastero risalgono all’891, alcune fonti vorrebbero il vescovo di Firenze San Zanobi fondatore della badia nel 395. Nel 1049 l’intero complesso passa in mano all’ordine Vallombrosano, specializzato nella viticoltura, tradizione viva ancora oggi. Il patrimonio artistico contenuto all’interno del monastero è inestimabile: il Cenacolo del Ghirlandaio è uno dei tanti tesori custoditi dall’abbazia. Nel corso della storia numerosi personaggi celebri sono passati da qui; uno su tutti Galileo Galilei sul finire del Cinquecento.
La ditta Giuseppe Bartoli S.r.l. svolge regolarmente da anni interventi di manutenzione presso la Badia.
Restauro capriate lignee
Gli interventi di restauro più impegnativi sono stati finalizzati al consolidamento della struttura lignea di copertura del braccio ovest del convento, costituita da capriate in pioppo o abete e sovrastanti arcarecci attestati in appoggio.
Dalle ispezioni condotte in sito era stato rilevato un diffuso stato di degrado delle travature lignee dovuta all’esposizione ad agenti atmosferici, e importanti fenomeni di flessione degli stessi.
L’intervento ha avuto inizio con lo smontaggio completo del manto di copertura, costituito da coppi e tegole in laterizio e piccola orditura lignea; successivamente le capriate lignee sono state consolidate tramite protesi in legno lamellare scarnite a mano, e con l’inserimento di un’armatura metallica realizzata ad hoc per l’intervento. Gli arcarecci, travi che poggiano direttamente sulla capriata, sono stati interamente sostituiti, così come parte dei correnti in legno.
Successivamente, anche la parte in laterizio è stata riposizionata, oppure, dove necessario, sostituita, e una guaina ardesiata bituminosa è stata applicata a fiaccola su tutta la superficie.
Il manto di copertura è stato infine ricostruito totalmente recuperando il materiale precedentemente smontato e integrando ove necessario con materiale di recupero proveniente da cantiere di restauro.
Grazie alla realizzazione dei lavori descritti, durante le operazioni di smontaggio del manto di copertura della falda, è stato rinvenuto l’antico camminamento di ronda protetto da massicci merli, che veniva utilizzato per l’osservazione del territorio circostante e la difesa dell’edificio durante le fasi di combattimento.